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La Resurrezione di Cristo

La Resurrezione di Cristo prima del restauro La Resurrezione di Cristo durante la pulitura La Resurrezione di Cristo dopo il restauro

Restauro Gennaio / 2006





Oggetto: Dipinto, olio su tela
Soggetto: “La resurrezione di Cristo”
Epoca: Prima metà del XVI sec.)
Autore: Agostino Galeazzi ( allievo del Moretto)
Misure: cm. 83 x 99,5
Pertinenza: Privata

Stato di conservazione



Lo stato di conservazione del dipinto è riconducibile alle varie fasi di degrado subite nel tempo e a due interventi di restauro eseguiti in epoche differenti, - il primo nel corso del XVIII sec., e l’altro fra il 1960 ed il 1970 che ne hanno compromesso sia la struttura portante (imprimitura) e la leggibilità. L’opera presenta dei cedimenti a livello dei bordi e dei rigonfiamenti con parziali cadute della pellicola pittorica in più parti della sua superficie dati dall’erronea foderatura avvenuta nel restauro più recente.

Infatti per tale operazione fu usata una colla pasta creata dallo stesso restauratore e non rispondente alla tradizionale formula impiegata normalmente in quel periodo. La scelta di miscelare alla colla pasta un prodotto (resina non definita) non idoneo ne ha aumentato la capacità adesiva rendendo la tela poco elastica e quindi più soggetta, in presenza di sbalzi idrometrici dell’ambiente, a distorsioni, rigonfiamenti o a spaccature improvvise che possono provocare gravi cadute della pellicola pittorica, inoltre il tipo di resina aggiunta ha compromesso la reversibilità di tali sostanze compromettendone così l’operazione di sfoderatura.

La superficie pittorica presenta poi una chiara alterazione cromatica. Infatti il dipinto non è mai stato fortunatamente interessato da operazioni di pulitura.

Intervento di restauro

Il primo intervento è stato quello di consolidare tramite colletta opportunamente diluita i parziali sollevamenti e le vescicole di colore presenti sulla superficie pittorica.
Si è proceduto poi con l’operazione di pulitura utilizzando una miscela di Acetone, Alcool benzilico e Acqua demineralizzata che ha permesso di rimuovere gradualmente le vernici ossidate, lo sporco agglomerato alle vernici e tutti i vecchi ritocchi ormai parzialmente alterati.

Dopo la velinatura di consolidamento e protezione, si è effettuato lo smontaggio della tela dal telaio non originale, e avvenuta la pulizia della tela sul retro, si è proceduto al nuovo e definitivo consolidamento agendo direttamente sulla vecchia tela da rifodero utilizzando un adesivo idoneo ( beva film) che ha ridato alla tela la giusta elasticità.

Si è proceduto poi all’applicazione delle nuove fasce perimetrali e dopo aver svelinato il dipinto lo si è riteso perfettamente sul vecchio telaio. Rimosse la vecchie stuccature si è proceduto con le nuove utilizzando una miscela di gesso di Bologna e colla animale opportunamente diluita; la verniciatura intermedia è stata effettuata a pennello con vernice Mastice e le integrazioni, a rigatino e a imitazione è avvenuta utilizzando colori a vernice per restauro.

L’ultima operazione è stata la verniciatura di protezione finale semilucida, avvenuta tramite nebulizzazione.